Associazione Regionale per la Tutela della Salute Mentale – Reg. Naz. Abruzzo per le Organizzazioni del Volontariato Decr. n. 712/15-11-1996 - Iscriz. RUNTS 20-12-2022 n. r. 90089
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Disabili a rischio sfratto due mesi per trovare i locali
PESCARA. C’è tempo fino al 4 dicembre prossimo per trovare un’altra sede al Centro di salute mentale. Poi, tra meno di due mesi, a parlare saranno i giudici del Tar di Pescara e il rischio è che i disabili assistiti possano ritrovarsi senza più un luogo di incontro da un giorno all’altro: è fissata proprio al 4 dicembre prossimo la discussione di merito sul ricorso della Asl contro un’ordinanza del Comune che, il 9 maggio scorso, ha disposto la sospensione delle attività nei tre appartamenti di via Paolini 68. Con la Asl che cerca nuovi locali, arriva anche la certificazione di un fallimento: è andata deserta l’asta per vendere l’hotel Paradiso di Montesilvano, comprato 10 anni fa dalla Asl per farne una residenza per disabili ma mai aperto. Sono due facce della stessa medaglia.
«Locali irregolari». Uno stop quello del Centro di salute mentale richiesto dai carabinieri del Nas con un’informativa risalente a oltre un anno fa: sono quelle carte a dire che il Centro di salute mentale, ospitato inun palazzo di fronte alla sede della Asl, non può restare aperto per «carenze strutturali». L’attività deve essere sospesa, secondo i Nas, perché i locali non sono autorizzati per l’esercizio di attività sanitarie. È questa la richiesta informale dei carabinieri ai tecnici del settore Attività edilizie e produttive del Comune: con la relazione dei Nas in mano, il dirigente Gaetano Silveri ha avviato un’istruttoria per ricostruire la storia amministrativa del Centro diurno psichiatrico e della Casa famiglia. La conclusione del Comune ricalca la richiesta dei Nas: i locali non possono ospitare attività sanitarie.
Scontro al Tar. Per prendere tempo e cercare nuovi locali, la Asl ha impugnato l’ordinanza al Tar: l’incarico della difesa è stato affidato all’avvocato Fabio Nieddu. Ma il tempo, adesso, sta per scadere: il Tar ha concesso la sospensiva dell’ordinanza fino al 4 dicembre prossimo quando ci sarà la sentenza. I giudici potrebbero dare ragione al Comune: in questo caso, i disabili assistiti al Centro di salute mentale si troverebbero senza più una sede di ritrovo.
Nuova sede cercasi. Per evitare uno scenario del genere, la Asl ha avviato la ricerca di nuovi locali attraverso un bando. Fino al 20 ottobre prossimo sarà possibile avanzare proposte per mettere a disposizione «un immobile da adibire a centro diurno per 10 utenti con una superficie tra 200 e 250 metri quadrati calpestabili; un immobile per il centro diurno Pescara sud con una superficie tra 400 e 500 metri quadrati; un immobile per il Centro di igiene mentale Pescara sud con una superficie tra 400 e 500 metri quadrati». In base al bando della Asl, i locali devono trovarsi in zone coperte dai mezzi pubblici e non devono essere lontani dall’attuale sede di via Paolini. La seduta dell’asta pubblica è in programma il prossimo 23 ottobre alle 10 alla Asl.
Asta hotel deserta. Mentre la Asl cerca nuovi locali per il Centro di salute mentale, finisce in un vicolo cieco l’affare dell’hotel Paradiso, comprato per 1.187.850 euro nel 2004 per farne una casa di cura per disabili mentali ma mai aperto e diventato un edificio che cade a pezzi. Secondo i direttori generali che si sono succeduti alla guida della Asl, i tre piani con 27 camere più giardino e piscina non sono compatibili con una residenza per disabili mentali e l’adeguamento sarebbe costato centinaia di miglia di euro. Il manager Claudio D’Amario ha messo in vendita l’albergo ma alla prima asta, con una base di 1,4 milioni, non è arrivata anche un’offerta di acquisto. Ora la Asl si trova a un bivio: il responsabile del procedimento, l’ingegnere Asl Vincenzo Lo Mele, ha scritto una nota alla Regione Abruzzo per informare dell’esito e ricevere istruzioni. Sì perché l’ultima parola sarà del presidente Pd Luciano D’Alfonso: sarà lui a dire se tentare una seconda asta con un prezzo ribassato o se bloccare la vendita. Di certo c’è che, quasi sicuramente, sarà un’operazione a perdere: a Penne, l’hotel dei Vestini è stato venduto solo dopo 14 aste deserte, con il prezzo crollato dai 4 milioni e 100 mila euro del primo incanto fino ai 650 mila euro dell’ultimo.