Associazione Regionale per la Tutela della Salute Mentale – Reg. Naz. Abruzzo per le Organizzazioni del Volontariato Decr. n. 712/15-11-1996 - Iscriz. RUNTS 20-12-2022 n. r. 90089
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Progetto "Attività di laboratorio teatrale" – Attività dell’Associazione
Nuovo progetto implementato dall’Associazione “Percorsi” in convenzione con il Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Pescara: dal 1° aprile 2015, presso la sede del “Piccolo Teatro Guascone” gestito dalla Compagnia dei Guasconi di Pescara (partner dell’Associazione “Percorsi” già dall’anno scorso), ogni martedì dalle h 15:30 alle h 17:30.
Il progetto ATTIVITA’ DI LABORATORIO TEATRALE nasce dopo l’enorme successo terapeutico ottenuto lo scorso anno proprio con il laboratorio di teatro implementato dalla coppia “Percorsi”-Compagnia dei Guasconi, rientrante nel progetto “Andiamo avanti” 2013-2014. Oggi coinvolge 14 pazienti dei due CSM del capoluogo adriatico, di qualsiasi sesso ed età. Le attività programmate si basano inizialmente su tematiche inerenti la comunicazione, l’educazione fisica e la recitazione, successivamente si è cominciato a lavorare allo spettacolo che andrà in scena al termine del progetto. L’èquipe degli operatori dell’Associazione “Percorsi” è costituita da 1 psicologo psicoterapeuta coordinatore del progetto, 1 medico-psicoterapeuta responsabile dell’attività ed esperta in teatroterapia, 1 psicologa e 3 volontari con specializzazione nel campo dello spettacolo teatrale.
Gli aspetti terapeutici del teatro sono stati dimostrati lungo la storia: Aristotele nella sua Ars Poetica; il marchese De Sade (1740-1814), precursore importante della teatroterapia il quale, rinchiuso nel manicomio di Charenton, allestiva lavori teatrali nei quali recitavano i pazienti; l’abate Giovanni Maria Linguiti, nell’Ospedale di Aversa; Jerzy Grotowski nel 1959 ha dato vita al Teatro Laboratorio che in seguito ha ricevuto lo status di “Istituto di ricerche sulla recitazione”; Peter Brook nel 1968 con lo scritto ”The Empty Space”; Jacob Levi Moreno psicoterapeuta e ideatore dello Psicodramma; Brecht Landy, uno dei più importanti teorici della Drammaterapia; Cavallo (2001) ha elaborato una distinzione tra “teatro terapeutico”; “terapia a mediazione teatrale”; “drammaterapia”.
Nel 1979 la British Association for Dramatherapists ha proposto la seguente definizione: “La drammaterapia aiuta a comprendere e alleviare i problemi sociali e psicologici, inclusi le malattie mentali e l’handicap; facilita l’espressione simbolica attraverso la quale l’individuo (sia da solo che in gruppo) entra in contatto con se stesso, per mezzo di attività creative strutturate che coinvolgono la comunicazione verbale e fisica”.
Teatro e psicologia sono discipline molto più vicine di quanto generalmente si creda in quanto ambiti di studio che si occupano dell’integrità dell’esperienza umana nelle sue diverse dimensioni ed espressioni: mentale, corporea,relazionale.
Conoscenza, comunicazione e cambiamento sono momenti di un unico processo.
Le finalità di tale progetto sono:
- La costruzione di uno spettacolo lavorando sulle dinamiche socio-affettive dei partecipanti.
- Facilitare l’integrazione e la comunicazione all’interno del gruppo.
· Esplorazione-costruzione di modalità diverse che investe non solo gli schemi di relazione interpersonale, ma anche linguaggio, mente e corpo.
· Incrementare il numero dei ruoli che partecipanti possiedono per non rimanere legati ad un ruolo rigido e capacità di muoversi da un ruolo all’altro.
Il teatro viene inteso come istituzione per liberare emozioni, pensieri e comportamenti socialmente sanzionati; ricreazione (momento di tregua dai problemi quotidiani); rivoluzione (possibilità di assumere diversi punti di vista drammatici attraverso l’assunzione di ruoli).
Il gruppo di teatro creativo è un contesto in cui i partecipanti possono:
1. sperimentare le cose in modo sicuro e scoprire le proprie capacità, i propri limiti e le proprie preferenze ;
2. scoprire e godere la forza della creatività;
3. acquisire coesione, aumentare la tolleranza, il rispetto e la comprensione reciproca;
4. migliorare l’autostima individuale e la capacità comunicativa;
5. sviluppare le abilità sociali, fisiche, verbali e di autotutela, la spontaneità, l’assertività, l’immaginazione e la capacità di giocare;
6. aiutare a conoscere persone, luoghi e tempi diversi dai soliti.
All’interno di ogni fase operativa sono previste delle specifiche sessioni:
- Arrivo dei partecipanti e saluti.
- Riscaldamento e acquisizione di familiarità con l’ambiente, gli altri e il lavoro : lavori di tipo fisico, attività sensoriali, esercizi vocali e giochi.
- Sviluppo del tema: i partecipanti producono materiale artistico che viene elaborato, improvvisato, drammatizzato, fissato e ripetuto e ripreso nell’incontro successivo.
- Distanziamento e uscita dalle parti: E’ un passaggio fondamentale soprattutto con persone mentalmente disagiate che possono avere difficoltà a discernere fantasia e realtà. La guida ha la responsabilità di rendere formale il momento di uscita dai ruoli.
- Saluti e chiusura.
L’attività non ha alcun costo a carico degli utenti.